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25
NOV
2018

Le visite di Dio – L’estraneo

Nella seconda domenica di Avvento condividiamo le parole di don Luca, parroco della Comunità Pastorale san Paolo VI.

“Quando Abramo vide passare dei forestieri li invitò subito a fermarsi presso la sua tenda. L’ospitalità era sacra, a quei tempi! Erano estranei, provenienti da lontano, ma Abramo imbandì per loro un pranzo abbondante e grande rispetto. Erano estranei, ma alla fine salutarono Abramo e sua moglie Sara con una promessa: pur se anziani e senza umana possibilità avrebbero avuto un figlio, il figlio tante volte promesso da Dio e mai nato. Quei forestieri erano Dio stesso che aveva visitato Abramo e Sara. In quella festa di accoglienza gratuita Dio aveva trovato il momento migliore per realizzare la sua promessa. Il figlio nacque e fu chiamato Isacco, che vuol dire “Dio ci ha sorriso”.

Può capitare anche noi quello che leggiamo nella Lettera agli Ebrei: accogliendo nella nostra vita estranei alcuni, senza saperlo, hanno accolto degli angeli di Dio. (Eb 13,2)

Così racconta Alda (44 anni): “Non conoscevo Alessandra e le feci visita solo per fare compagnia a un’amica: Alessandra è ammalata seriamente e non avevo proprio voglia di stare con una malata. Ma l’incontro con lei è diventato una amicizia in breve tempo. Un vero dono di Dio, perché i suoi occhi sempre vivi e gioiosi mi guariscono da tanti miei fastidi e da tante mie tristezze”.

E ancora, Giuseppe (55 anni): “Quando portai Sebastian a cenare a casa mia con la mia famiglia fu per istinto, senza pensarci troppo; subito mi pentii: era uno straniero di cui non sapevo niente e temevo un po’ la reazione di mia moglie! Ma quella cena ci cambiò tutti: Sebastian ci donò di aprire il cuore, di vincere la paura, di sentirci spinti a cose grandi. Anche i miei figli. Eppure era stata solo una cena. Eppure Dio ci ha svegliati così!”

Cosa perdiamo ogni volta che per paura o pigrizia ci chiudiamo all’estraneo, al forestiero, a un incontro casuale! Il Signore ci viene a visitare anche così: accogliamolo!”