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06
APR
2020

Accorgersi

Carissimi,

è arrivato il nostro appuntamento domenicale, quello che qualcuno la settimana scorsa mi ha detto essere “un momento atteso, come quello della volpe con il Piccolo Principe”.

Se ripercorro le tappe di questo mio scrivervi mi rendo conto che sono passata dall’ascoltare all’esserci, dall’opportunità di confrontarsi a quello che oggi mi sembra un passo in più da compiere e che mi mette in discussione. È il momento di “accorgersi” dell’altro e anche in questo saranno i nostri bambini e ragazzi a prenderci per mano.

L’occasione di parlarne con voi mi è stata data da una bimba della primaria che ieri pomeriggio ho incontrato in una Live insieme ai suoi compagni. Abbiamo parlato di divisioni, di comprensione del testo, ma alla fine si è accorta di qualcosa e oggi nella mia casella dei messaggi del registro elettronico ne ho trovato uno in cui mi invitava a guardare una fotografia allegata con particolare attenzione alla scritta sul pigiama. La scritta recitava “All you need is Candy” e tra le mani la bimba reggeva una bellissima torta di fragole. Forse non ho bisogno solo di dolcetti, ma sicuramente la sua dolcezza era qualcosa di cui avevo bisogno.

Non è stata l’unica occasione per scoprire quanto accorgersi del bisogno dell’altro sia prezioso. In settimana ho visto lo stato di whattsapp di una mia docente, che aveva dovuto annullare una Live. Che cosa avrà mai avuto da condividere? La sua gioia perché una studentessa le aveva scritto chiedendo se andasse tutto bene, dimostrando di essersi accorta che qualcosa non tornava (e che siamo lieti si sia subito risolto).

Che dire poi di una mamma che si accorge di una fatica nell’affrontare le vicende alterne di queste giornate e condivide un ricordo della sua nonna “Anni fa andai a vedere al cinema con mia nonna Schindler’s List. Ne uscii distrutta emotivamente e in un bagno di lacrime. Lei non versò una lacrima e le chiesi:” perché non piangi nonna?” e lei mi rispose con la saggezza che l’ha accompagnata sino al suo ultimo respiro:” Non ho nulla per cui piangere oggi ho solo visto il documentario della mia vita”. Solo dopo anni ho capito che il suo sano distacco emotivo e la sua consapevolezza l’ha aiutata a sopportare e vincere le difficoltà che vita ha messo sul suo cammino. Il suo non farsi travolgere dagli eventi la sua dolce lucidità è stata l’arma con la quale ha combattuto e vinto contro il destino”.

Che dire di chi fa trovare fuori dalla porta un ramo d’ulivo perché si era accorto che altrimenti non lo avremmo avuto?

Accorgersi dell’altro e dei suoi bisogni, non rimanere concentrati su noi stessi, sui nostri mille motivi di preoccupazione forse è una delle tante strade che in queste giornate ci possono aiutare a vedere l’orizzonte, un orizzonte sereno anche se ci sembra ancora lontano.

A tutti voi rinnovo il mio grazie e il mio saluto più caro

Anna Asti