In questi giorni sono stata sollecitata da una mamma che, preoccupata, si chiedeva come aiutare un figlio ad affrontare un piccolo insuccesso scolastico.
Non è una cosa che si possa trascurare e, come spesso accade, durante il “buongiorno” con i bambini della primaria abbiamo ragionato sul testo di una vecchissima canzone dello Zecchino d’oro “C’era una volta”. La morale è che, come ci ha ricordato oggi un piccolino di prima, “capita a tutti di sbagliare… anche a un re! Certo, alcuni errori si potrebbero evitare: contare fino al tre o sapere la differenza tra ‘io’ e ‘me’! Si può sempre migliorare, meno si sbaglia e meglio è… ma, da che mondo è mondo, qualcuno che sbaglia ci sarà sempre, almeno finché la Terra girerà!”. Anche Goethe nel suo Faust scriveva “L’uomo è soggetto ad errare fin tanto che anela”.
Non ci sconvolgiamo dunque davanti ad un errore o a una prestazione che non è all’altezza delle aspettative. Quello che fa la differenza è il nostro sguardo, uno sguardo che i bambini sanno leggere benissimo. Uno sguardo d’amore è quello che consente di dire facciamo nostra la realtà di quanto è successo, ripartiamo da qui perché ciò che vogliamo è il bene di colui che ci è stato affidato, che sia figlio o alunno. Non dobbiamo avere paura, ma lasciare che nei nostri occhi possano vedere quella fame e desiderio di vita che sono di per sé stessi il miglior dono che possiamo fare loro.