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OTT
2018

Da questo sapranno

“Che cosa serve per partire?”

“La valigia”.

“Vero, che altro?”.

“Il passaporto”.

“Bene, ancora”.

“Conoscere la lingua del paese dove si va”.

“Bravissimo! Quando sono arrivato in Bangladesh mi hanno insegnato a leggere e scrivere proprio come i bambini che iniziano ad andare a scuola, ma c’è una lingua che tutti capiscono anche senza bisogno di studiarla. Sapete qual è?” “E’ la lingua dell’amore!”.

Padre Fabrizio Calegari del PIME ha incantato con i suoi racconti bambini, ragazzi, docenti e genitori che hanno partecipato al Campo missionario del 27 ottobre.

Attraverso i volti e le storie dei ragazzi che ha conosciuto nei suoi 20 anni di permanenza in Bangladesh ci ha fatto capire il senso di “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”.

Dona amore chi non ha nulla ma condivide il pranzo o il salario con chi ha meno di lui.

Dona amore chi non si preoccupa del freddo e regala l’unico maglione che ha.

Dona amore chi rinuncia a un po’ del suo tempo per stare con chi ha bisogno.

E allora, come ci ha ricordato Don Nazzareno durante il Buongiorno, a ciascuno di noi la sua missione:

Missione è partire, camminare, lasciare tutto, uscire da se stessi, rompere la crosta di egoismo che ci chiude nel nostro Io.

È smettere di girare intorno a noi stessi come se fossimo il centro del mondo e della vita.

È non lasciarsi bloccare dai problemi del piccolo mondo al quale apparteniamo, l’umanità è più grande.

Missione è sempre partire, ma non è divorare chilometri.

È, soprattutto, aprirsi agli altri come a fratelli, è scoprirli e incontrarli.

E, se per incontrarli e amarli è necessario attraversare i mari e volare lassù nel cielo, allora missione è partire fino ai confini del mondo.

(Dom Hélder Câmara)