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22
MAR
2020

Esserci

Carissimi,
due settimane fa ho iniziato a scrivervi sollecitata dalle domande che alcuni tra di voi mi ponevano. Ogni settimana sta diventando più difficile farlo.
Mentre accendevo il computer per scrivervi due rumori hanno attirato la mia attenzione: quello di una portiera che sbatteva e il bip del cellulare che mi segnalava l’arrivo di una mail . La portiera era quella di un furgone di chi passa ad affiggere i necrologi e la mail era di un papà che mi ha iscritto “La incoraggio a resistere”. E’ un po’ la sintesi di quello che ogni giorno sono chiamata a fare.
Ieri sera un’ordinanza regionale ha prolungato la sospensione delle attività didattiche fino al 15 aprile. Non ho ancora scritto la circolare alle famiglie. Sarà per pigrizia? Assolutamente no, ma per la consapevolezza che, oltre a quello che implica per bambini e ragazzi, nell’ordinanza ci sono tante restrizioni molto più ampie che impattano sulle famiglie, su tutte le famiglie, anche la mia, in modo importante.
Cosa possiamo sapere di quali sono i motivi di un’assenza , di un compito non fatto, di una mail molto diretta che abbiamo ricevuto, di accuse su ambiti sui quali sappiamo di non avere nessuna voce in capitolo?
C’è chi in privato mi scrive di figli o genitori lontani per i quali non si può essere presenza rassicurante, chi di parenti o amici malati, chi di promesse lavorative verbali che vengono disattese e mettono in ginocchio le famiglie. Io posso solo esserci. E posso esserci con la consapevolezza di non poter risolvere tutti i problemi (non riesco neppure a risolvere quelli della mia famiglia e potete ben immaginare quanto costi ammetterlo). Mi impegno a darmi da fare ogni giorno per migliorare tutto quello che posso perché dipende direttamente da me e a far presente a chi è competente di altri ambiti quello che mi viene segnalato e lo farò nonostante i miei limiti e le mie fragilità.
Oltre che nella relazione con gli adulti, il mio ruolo si gioca nella relazione educativa con bambini e ragazzi. Questa settimana mi è stato chiesto di pensare un messaggio giornaliero anche per i ragazzi della secondaria. Vi assicuro che per me non è semplice. Avete provato a far scorrere le immagini dei nostri social? Negli anni prima di questo strano periodo non ci sono più di quattro o cinque immagini che mi ritraggono, non le ho mai volute mettere perché nella scuola quello che contano sono soprattutto i ragazzi e i docenti che lavorano con loro oltre che le famiglie che fanno parte della nostra comunità. Mi sono arresa a postare questi video, che oltretutto non so fare, perché è un modo che può far capire loro che gli adulti che li accompagnano sono sempre al loro fianco.
E allora chiudo donandovi l’immagine che ho appena ricevuto da un bimbo di prima, il dono di una camelia del suo giardino. Probabilmente la scelta di questo fiore è stata inconsapevole, ma a me ha fatto riaffiorare alla mente quello che mio nonno, appassionato di floricoltura, mi diceva: “una camelia rosa significa nostalgia e desiderio di ritrovarsi”. Mai scelta fu più azzeccata.
A tutti grazie di cuore di cuore e un caro saluto
Anna Asti