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22
NOV
2021

Io e l’altro, non io o l’altro

Condividiamo con voi la riflessione di Don Mauro per la seconda settimana di Avvento.

Vivere la carità non è un sentimento altalenante ma un modo di “stare al mondo”.

È agire con benevolenza, facendo il bene. In quali situazione veniamo contrastati nell’agire bene?

Non sono poche le opposizioni. Una di queste, ricorda S. Paolo, è la gelosia, il provare dispiacere per il bene compiuto da altre persone. In Amoris Lætitie leggiamo: “l’invidia è una tristezza per il bene altrui che dimostra che non ci interessa la felicità degli altri, perché siamo esclusivamente centrati sul nostro benessere”.

Si tratta di una vera e propria tentazione perché ci fa ammalare fino al punto di non gioire per nessun bene se non quello da noi compiuto. Alla fine, neppure il nostro bene basta e non ci resta che l’autoreferenzialità inconcludente. Accanto alla gelosia l’Apostolo ricorda la vanagloria, ulteriore intralcio alle relazioni familiari e sociali. È “l’ansia di mostrarsi superiori per impressionare gli altri con un atteggiamento abbastanza pedante e aggressivo”. Si manifesta nel modo di parlare di chi non fa altro che lodarsi e mettersi al centro in ogni occasione non escludendo forme di aggressività pur di giungere a tale obiettivo.

Sono le persone che cercano sempre di avere la parola, di essere al centro dell’attenzione, di prevalere ad ogni costo senza prendere in minima considerazione la situazione in cui vive l’altro e quanto va dicendo.

Per un cristiano vanagloria e gelosia sono un rischio da cui guardarsi perché conducono progressivamente a non aprire più il cuore nemmeno a Dio padre e alla Parola di Gesù. Sempre in Amoris Lætitie si legge: “la logica dell’amore cristiano non è quella di chi si sente superiore agli altri e ha bisogno di far sentire il suo potere, ma quella per cui ‘chi vuol diventare grande tra voi, sarà vostro servitore’ “. L’umiltà di cuore e la carità servizievole è perfettamente incarnata da Maria di Nazaret che, accogliendo la vocazione ad essere la Madre Immacolata di Gesù ne vive per prima la disponibilità obbediente e servizievole e nelle parole traspare dalle opere.

Don Mauro