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07
APR
2020

Lasciati piangere

Caro amico,

questa domenica Gesù piange.

Di lacrime in questo tempo ne stiamo vedendo tante. Solcano volti giovani e vecchi; rendono lucidi tanti occhi. Bagnano tanti racconti, tante preghiere, tante imprecazioni.

Piangono figli e nipoti, piangono genitori e amici; piangono addirittura i medici, le forze dell’ordine. Piangono anche i cristiani.

Piange anche Gesù.

Piange per un amico che muore.

Possiamo sentirci autorizzati a piangere; senza vergogna o imbarazzo. Senza temere di perdere potere e onore.

Sentiamo anche che, però, non siamo soli. Le nostre non sono lacrime solitarie, disperate.

Con il nostro dolore piange Gesù. Gesù che piange con Marta e Maria, con gli amici che erano andati presso la tomba dell’amico Lazzaro.

Togliamo quel nome e mettiamoci il nostro: Gesù piange davanti alla nostra tomba. Chiusa, sigillata, resa inaccessibile da una grossa pietra.

Gesù piange davanti alla tomba di tantissimi fratelli e sorelle; non solo delle nostre terre, ma di tutta la terra; che non solo in questo periodo, ma in ogni tempo, in ogni giorno, in ogni minuto, trovano posto dietro quella grossa pietra.

Davanti alla morte però, Gesù non solo piange. Ma chiede di credere.

Credere in Lui che è “risurrezione e vita”; credere perché “chi crede in me anche se muore vivrà”.

“Anche se…”: solo Gesù non ci nega la dura realtà. Non ci vende cosmetici miracolosi, medicine prodigiose; non ci fa promesse strampalate. Facciamo e faremo tutti i conti con la morte. Lui pure, come noi.

Anche se un giorno moriremo, poi per sempre vivremo.

È allora che nel silenzio del cimitero, Gesù grida: “Lazzaro, vieni fuori!”

Metti il tuo nome a quel grido. Vieni fuori dalle tue paure, dai tuoi dubbi, dalle tue fatiche.

“Credi in me e vieni fuori dalla morte!”

Gesù grida il nostro nome! Grida il nome di quanti stanno morendo, qui e in ogni parte della terra. Grida il nome di ogni uomo. Noi cercheremo di credere: possiamo fidarci della tua parola. L’unica vera parola che ha potere sulla morte. Lasciati piangere da Gesù: tu sei suo amico.

Don Nazzareno