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16
MAR
2020

Lasciati smuovere

Anche questa settimana Don Nazzareno ha pensato a noi. Ecco il suo messaggio.

“Caro amico,

a metà di questa Quaresima così particolare e di deserto concreto per l’assenza o il divieto di tante cose, camminiamo con un compagno di viaggio di tutto rispetto: Abramo.

Abramo è un compagno di viaggio eccezionale: ha una meta da raggiungere, un obiettivo che lo incalza e lo stuzzica: non gli basta la sua carovana, grande e ricca; non può accontentarsi della vita che già vive: Dio gli ha promesso una terra nuova; Dio gli ha augurato una discendenza infinita come il firmamento – a lui che fino a quel momento non era riuscito a farsi nemmeno un figlio sulla terra – ecco, Abramo in Dio crede e nella vita cammina.

Abramo è tutto tranne che un uomo fermo e senza speranza.

Chi è fermo, non può pensare al futuro, è impedito di guardare davanti a sé.

Nella pagina evangelica di oggi, Abramo è il grande riferimento per uomini molto osservanti delle regole religiose, ma poco credenti; è “il padre” dei Giudei secondo le tradizioni, ma non è esempio per la loro vita e la loro fede. Abramo è un uomo in cammino, ma i Giudei sono uomini fermi, uomini senza speranza: hanno davanti ai loro occhi il Figlio di Dio, Gesù; ma non lo riconoscono. Hanno davanti agli occhi il futuro, Gesù Salvatore, ma sono ripiegati con lo sguardo a terra, a cercare delle grosse pietre da tirargli addosso.

Abramo “esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia”, dice Gesù. Avere speranza di vedere il giorno di Gesù: di questi tempi è una preghiera così bella e necessaria. Un grande scrittore russo, Michail Bulgakov, scriveva ne “La guardia bianca”, romanzo che narra le vicende dolorose di tre fratelli durante l’inverno del 1918:

“Tutto passa. Passano le sofferenze e i dolori, passano il sangue, la fame, la pestilenza. La spada sparirà, le stelle invece resteranno, e ci saranno, le stelle, anche quando dalla terra saranno scomparse le ombre persino dei nostri corpi e delle nostre opere. Non c’è uomo che non lo sappia. Ma perché allora non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? Perché?”

Passerà il virus, andrà – forse – tutto bene: ma dopo, saremo capaci di guardare la Stella per eccellenza? “

Don Nazzareno