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16
DIC
2014

E’ Natale. Il mistero dell’Incarnazione

“Cristo Gesù, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce”            Fil 2,6-8

Gesù, il Cristo che ha cambiato le sorti della Storia: tutta la storia dell’umanità è segnata dalla sua nascita anche se molti popoli non hanno abbracciato il Cristianesimo.

Ci rende orgogliosi renderci conto che apparteniamo a coloro che si dicono cristiani, cioè seguaci di Cristo, ma non è questo il messaggio che l’Incarnazione vuole darci.

Per Cristo l’aver preso carne umana ha significato condividere con noi tutto: l’esperienza degli affetti, della fatica quotidiana del vivere, le gioie e i dolori che la vita ci riserva ed essere obbediente al Signore Dio fino alla morte in croce.

Essere capaci oggi di accogliere Gesù nel Natale è fare spazio dentro di noi agli altri, accorgersi dei doni che Dio sempre ci fa, perché non ci manda mai disgrazie, ma solo grazie che non riusciamo a comprendere.  Il nostro limite è questo: anziché accettarlo, diventiamo superbi e riteniamo di poterci sostituire a Dio, di potergli dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, cosa serve a noi e all’umanità.

Auguro a tutta la comunità scolastica, studenti, docenti, genitori di aprire il loro cuore allo stupore dell’Incarnazione e di seguire Gesù nel cammino di umiltà che ci ha prefigurato per costruire il Regno dei Cieli.

Gianna Salati, preside