Condividiamo con voi la riflessione di Don Mauro per la quinta settimana di Quaresima.
Attraverso il dipinto di Van Gogh arriviamo a cogliere il messaggio centrale della parabola del Buon Samaritano: il coinvolgimento personale per alleviare e soccorrere il malcapitato.
Osservando si vede che Samaritano e malcapitato dominano la scena. E lo sforzo del primo diventa speranza di vita per il secondo. A differenza del sacerdote e del levita, che sembrano immobili, ora tutto è movimento, un movimento descritto dal volto del Samaritano, contratto dallo sforzo per sollevare sul cavallo l’uomo ferito, e dal movimento dei vestiti di entrambi. Tale movimento coinvolge anche il cavallo, pur nella sua staticità, e le montagne sullo sfondo nella parte superiore dell’opera. Si può dire che solo la compassione muove, addirittura scompone, mentre l’indifferenza non solo lascia immobili ma irrigidisce.
Il messaggio è esplicito: la misericordia, la prossimità non può essere vissuta tenendo le distanze dal povero o dal sofferente ma è toccare la carne ferita.
Il Buon Samaritano è colui che sa chi è il prossimo e, avendo visto, non è passato oltre perché il suo cuore si è lasciato provocare, commuovere, toccare dal bisogno dell’altro.
Mentre torniamo su questo episodio siamo invitati al distanziamento sociale per evitare il diffondersi di un virus. è buona cosa avere le giuste precauzioni ma non è evangelico ritenere che il bene si può fare anche a distanza, semplicemente programmando, inviando input attraverso la tecnologia, compilando schede ed elaborando statistiche. Il bene e la prossimità si compiono nella relazione concreta, volto a volto come ricorda papa Francesco:
“Apriamo i nostri cuori per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi, perché sentano il calore della nostra presenza.”
Padre Davide Maria Turoldo afferma al riguardo:
Le azioni del Buon Samaritano potrebbero essere dette il decalogo dell’amore:
Se così è vivere la prossimità preghiamo e agiamo dicendo:
Signore la compassione chiede generosità. Ricordami ogni giorno le tue parole: dà a chi ti chiede e donami di vincere ogni avarizia.
Don Mauro