Giovedì 12 novembre abbiamo incontrato il giornalista Michele Brambilla, autore del libro “Vinceremo di sicuro” (Piemme, ottobre 2015) e del best-seller del 1990 L’Eskimo in redazione. Quando le Brigate Rosse erano «sedicenti» (Edizioni Ares).

Il libro inizia così: “Milano, 12 maggio 1965, sera. Appoggiati alla cancellata dello stadio di San Siro un ragazzo e una ragazza si abbracciano e sembra che niente al mondo li possa spostare da lì. Dentro, c’è una partita pazzesca. Ma i due ragazzi restano fuori a baciarsi. Non vedono il gol di Corso all’8’ e quello di Peiró al 9’, che danno il via a una delle più memorabili rimonte della storia del calcio”.

L’autore ha precisato subito di come non si tratti di un libro sul calcio, ma un libro sull’Italia, invece. Un libro su tutti noi, un libro nato dalla voglia di lasciar parlare le emozioni e, a detta di Brambilla, il libro a cui, proprio per questo motivo, è più affezionato.

Siamo stati condotti in un viaggio nel tempo in cui abbiamo incontrato diversi personaggi, da Morandi, il ragazzo ye ye 
che andava a cento all’ora, a Vecchioni; da Caterina Caselli alla signorina snob Franca Valeri; Fellini e Arbore.

Con lui abbiamo provato a scacciare il pessimismo che oggi ci impedisce di cogliere quelle piccole e grandi cose, tutte irripetibili, che saranno domani la nostra nostalgia e a riconoscere, in qualunque circostanza, la straordinaria bellezza del vivere.